Selvaggia Lucarelli: "Satanisti, orge, pedofili: su Garlasco non c'è una pista seria". E critica Giletti

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Selvaggia Lucarelli: "Satanisti, orge, pedofili: su Garlasco non c'è una pista seria". E critica Giletti

Selvaggia Lucarelli: "Satanisti, orge, pedofili: su Garlasco non c'è una pista seria". E critica Giletti

"Le piste sataniste, le orge, i pedofili e tutti gli scenari alternativi che si stanno accumulando e stiamo leggendo tutti i giorni sul giornale. Questi indicano, dal mio punto di vista, una sola cosa: che non c'è una pista seria, perché se ce ne fosse una non se ne starebbero raccontando altre cento. Quindi vuol dire che questo è fumo negli occhi".

Lo ha detto la giornalista e scrittrice Selvaggia Lucarelli, intervistata da Luca Sommi sul 9 ad Accordi&Disaccordi nelle scorse ore. Lucarelli, che ha seguito il caso Garlasco nella sua newsletter sia dal punto di vista penale che da quello mediatico, è da sempre scettica sulla riapertura del caso, che ha un condannato - Alberto Stasi - e una storia processuale definita.

La disinformazione e i giornalisti poco seri

"Le Iene è un programma televisivo famosissimo, di grande successo, che aveva riaperto in qualche modo anche il processo a Olindo e Rosa Bazzi, che poi si è richiuso. Tu hai scritto, in confronto a quello che sta accadendo ora, che il circo mediatico intorno a Rosolindo Romano è diventato un esercizio di sobrietà addirittura. Perché? Quali sono le cose più scandalose che hai visto in questo dibattito?", ha chiesto Sommi.

"È la disinformazione - dice Selvaggia Lucarelli -: io non pretendo che "farfallina 89" abbia gli strumenti per comprendere tutto quello che sta succedendo. Lei è tra le persone che lavorano tutto il giorno, tornano a casa e non si leggono mille pagine di sentenza. Vogliono sapere dai giornalisti, la cui missione dovrebbe essere raccontare la verità al pubblico e ai lettori. Vorrebbero sapere cosa è successo, vorrebbero avere un'informazione onesta, dovrebbero averla, sarebbe un loro diritto".

La critica a Massimo Giletti

"Ti dico l'ultima cosa in ordine cronologico, che forse non è nemmeno la più grave, ma l'ho vista stamattina. Se io sento Massimo Giletti che è ospite di Bruno Vespa a Porta a Porta dice: 'Beh, a Stasi hanno dato 16 anni ed è evidente che gli hanno dato così poco perché i giudici non erano convinti della sua colpevolezza'. Questo lo può dire una persona comune che non ha gli strumenti per esprimere giudizi in merito. Ma tu, Massimo Giletti, dovresti sapere che Stasi ha preso 24 anni, è stato condannato a 24 anni di pena. Naturalmente aveva chiesto il rito abbreviato che prevede un terzo di sconto di pena e quindi sono diventati 16, ma il giudice non gli ha dato 16 anni perché era una specie di forfait, diciamo così, tra giudici e imputato", dice Lucarelli.

Poi sull'impronta trovata sul muro: "Abbiamo visto tutti i titoli sull'impronta insanguinata, ad esempio, trovata sul muro. Quella non era un'impronta insanguinata, era un'impronta colorata, perché quel reagente utilizzato per, diciamo, evidenziare l'impronta e si colorava, era colorato. Però per giorni noi abbiamo letto che c'era un'impronta insanguinata che sarebbe stata la firma del delitto. Parliamoci chiaramente, perché se l'impronta fosse stata insanguinata non staremmo neanche qui a parlarne. In realtà era solo un'impronta. Punto", aggiunge.

Le piste alternative su Garlasco

"E poi tutto, le piste sataniste, le orge, i pedofili e tutti gli scenari alternativi che si stanno accumulando e stiamo leggendo tutti i giorni sul giornale. Questi indicano, dal mio punto di vista, una sola cosa: che non c'è una pista seria, perché se ce ne fosse una non se ne starebbero raccontando altre cento. Quindi vuol dire che questo è fumo negli occhi", conclude Lucarelli.

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